Dottor Wunderboy lei mi deve aiutare
Mi dica
Sa, io vorrei essere un cittadino modello di quelli che s'impegnano, che fanno sentire la loro voce...insomma di quelli attivi, in prima linea...mi capisce?
Certamente, questo le fa onore...viviamo tempi cupi
Grazie Dottore, ma ho un problema
Mi descriva i sintomi
Niente...quando inizio a guardare la lista dei candidati alle europee...beh...inizio ad avere dei fortissimi conati di vomito, che mi procurano un senso di colpa talmente forte da farmi scoppiare in un pianto a dirotto di pura disperazione
Perché Dottore, non riesco a essere un elettore modello?
La scienza ha un rimedio per tutto, caro cittadino. Legga "La Guida Galattica per le Europee", ogni sera prima di coricarsi e vedrà che la nebbia delle incertezze svanirà facendole intravedere la cruda e spietata realtà.
Premessa
I miei affezionati lettori sanno quanto non ami il sistema elettorale nazionale in cui le liste bloccate e il sistema spurio maggioritario hanno consegnato la formazione del parlamento alle segreterie dei partiti. Non è un caso quindi che gli elettori stanno scappando dal voto non potendo far sentire la propria voce.
Un’eccezione al controllo dei partiti sul voto lo danno le elezioni europee in cui vige un sistema proporzionale (con varie soglie di sbarramento) che da la possibilità a ogni elettore di poter dare da una a ben tre preferenze. Il parlamento europeo rispecchia il principio della rappresentanza e non della governabilità come dovrebbe essere in ogni democrazia che si rispetti.
Il problema che delle elezioni europee non frega un cazzo a nessuno, storicamente parlando.
Tutto sul voto
Innanzitutto bisogna sapere le regole del gioco prima di recarsi in cabina elettorale. Nella pagina linkata troverete le domande più semplici e banali a cui possiamo pensare e ci possono fornire più consapevolezza nel maturare la scelta di voto e tolgono dubbi o addirittura possono distruggere leggende metropolitane.
Per sapere quali simboli sono stati ammessi basta andare qui per farsi un’idea di quanta varietà esotica ha a disposizione un elettore curioso.
E’ la bellezza del proporzionale, baby.
Le elezioni europee sono divise nelle seguenti 5 circoscrizioni:
Nord-Ovest: Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta (20 seggi)
Nord-Est: Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Veneto (15 seggi)
Centro: Lazio, Marche, Toscana, Umbria (15 seggi)
Sud: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia (18 seggi)
Isole: Sardegna, Sicilia (8 seggi)
Per avere una panoramica completa dei nomi dei candidati le cose si complicano. Il Post elenca solo gli otto partiti principali (quelli che siedono in parlamento, per capirci) ma è una linea editoriale che tutti gli organi d’informazione più o meno stanno tenendo e questo ci dovrebbe far riflettere su quanto sia difficile per una qualsiasi nuova formazione politica far sentire la propria proposta elettorale. Da quello che sono riuscito a capire solo la lista Pace Terra Dignità (esclusa nella circoscrizione Nord-Ovest per irregolarità nelle firme raccolte) Libertà di Cateno de Luca e Alternativa Popolare sono tra le poche novità elettorali.
Se vi interessa sapere i programmi dei vari partiti, qui c’è tutto.
Continuiamo a definirci una democrazia compiuta ma continuiamo a non fornire pari opportunità (come segnalato dallo stesso Santoro) a tutti i soggetti politici che si presentano alle elezioni.
Candidati
Avere ben tre preferenze in una sola tornata elettorale è una grande cosa per ogni elettore che vuole poter scegliere chi mandare a Bruxelles e non votare un simbolo a scatola chiusa.
Per come la vedo io eviterei come la peste di scrivere un nome (o cognome) che già ricopre una carica istituzionale. Quasi tutti i leader di partito si sono candidati solo per attirare il consenso e nulla più, prendendo in giro gli elettori che, mettendo il loro nome, in realtà votano solamente il partito.
Se ve li siete scordati ecco una rapida carrellata: Giorgia Meloni, Matteo Renzi, Carlo Calenda, Antonio Tajani, Elly Shlein, Elena Bonetti, Nicola Zingaretti e molti altri che trovate qui.
Altra categoria da ignorare sono i trasformisti, ovvero coloro che continuano a fluttuare da un partito a un altro solo con la speranza di occupare l’ennesima poltrona: Vittorio Sgarbi, Letizia Moratti, Alessandra Mussolini, Renata Polverini.
Infine anche la categoria dei famosi è da maneggiare con molto cura perché il nome dalla caratura sociale importante potrebbe nascondere una bassa frequentazione del parlamento europeo come già successo in passato. Cecilia Strada, Sandro Ruotolo, Lucia Annunziata, Carolina Morace, Capitano Ultimo, Michele Santoro, Roberto Vannacci.
Infine c’è la candidatura di Ilaria Salis che in molti indicheranno per farla uscire dal carcere ungherese (nel frattempo ha ottenuto gli arresti domiciliari). Sicuramente l’iniziativa di Alleanza Verdi Sinistra e del papà Roberto Salis ha tutta la mia stima umana. Dal punto di vista del voto, e quindi politico, mi troverei in difficoltà a eleggere una persona solo perché detenuta ingiustamente in un paese europeo illiberale.
Cosa fare 8-9 giugno?
Sono per l’autodeterminazione delle persone e quindi lascio sempre libertà di coscienze e di pensiero ad ogni lettore che deciderà autonomamente su come approcciarsi a queste europee 2024. Di seguito alcuni personali spunti di riflessione per aiutare chi si sente sperduto o indeciso sul da farsi.
Votare è un diritto costituzionale ma non è un obbligo, si deve esercitare questo diritto nella ferma convinzione di quello che si sta facendo. Per cui se siamo svogliati, non ci interessano queste elezioni, la politica ci fa schifo, i partiti presenti non rappresentano la nostra personale visione del mondo o la lista dei candidati non ci fa battere il cuore c’è solo una cosa da fare: non andare a votare. Può sembrare contro intuitivo ma è così, avere pecore votanti non fa bene alla democrazia e da un consenso artificiale agli attuali partiti che non cambieranno di una virgola la loro strategia politica.
Per chi invece ritiene che si debba votare a prescindere e sa già la parte politica da votare si studi bene la lista dei candidati e dia tutte e tre le preferenze, magari dando fiducia anche a nomi “sconosciuti” che potrebbero portare una ventata di aria fresca.
Per tutti gli altri indecisi ma che comunque vogliono votare si aprono due possibili strade: votare il partito che va per la maggiore oppure dare un voto anti sistema e quindi scegliere direttamente sulla scheda elettorale uno dei simboli diversi da quelli pubblicizzati dall’informazione, per fare i bastian contrari o semplicemente dire a chi è in parlamento che sta facendo un pessimo lavoro.
Ci sarebbero anche le opzioni scheda bianca o nulla ma mi sembrano gesti da bambini dell’asilo. Eviterei
Previsioni
Prendo in prestito i poteri di veggenza al Divino Otelma e provo a immaginare come andranno le elezioni:
Voterà meno del 60% in Italia
Fratelli D’Italia e PD avranno percentuali vicine (differenza del 5%)
M5S terzo partito ma molto staccato da FdI e PD
La Lega andrà sotto il 6%
Forza Italia sopra l’8%
Vannacci non verrà eletto
Ilaria Salis verrà eletta ma l’Ungheria la terrà ai domiciliari
Calenda e Renzi sotto la soglia di sbarramento
La lista di Santoro sotto il 2%
Tenete pronti i migliori pomodori marci IGP, nel caso il vostro titolare rasenti la debacle totale.
Conclusioni
Le prossime europee 2024 sembrano un film già visto, stanco, in cui si parla più di interessi personali che di cedere sovranità per un bene comune. L’Europa è rimasta un’unione economica e turistica in cui le merci e le persone possono girare liberamente senza aver maturato una sua coscienza. Rimaniamo italiani, francesi, tedeschi, olandesi e spagnoli fortemente convinti di essere meglio degli altri con leader politici privi di visione, coraggio e intraprendenza. Aldilà di quale sarà il risultato elettorale ci aspetteranno altri cinque anni di giochetti politici, alleanze ballerine e incertezze su cosa dovrà diventare l’UE schiacciati tra l’imperialismo USA e il crescente potere orientale.
La sensazione è che i cittadini europei penseranno di decidere del loro futuro quando in realtà saranno gli altri non europei a farlo.
Sullo sfondo rimane la guerra in Ucraina, una crisi economica che in pochi ne parlano apertamente in pubblico, la questione migranti mai affrontata seriamente (adesso si prendono di mira pure i regolari), la crisi climatica citata solo per stabilire se sono necessarie le automobili elettriche (in Sicilia la stanno subendo pesantemente), e qualche altro casino che adesso mi sfugge ma che sicuramente vi verrà in mente e vi farà incazzare ancora di più.
Che dirvi di più
Buon vo(mi)to!